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SITI ARCHEOLOGICI

 

Štefanja Gora

 

I reperti nella zona del Comune di oggi, sulle terrazze sotto la chiesa di Santo Stefano, sono in realtà tracce di vita della più antica età della pietra (come una tappa abitativa all'aperto), come conferma la scoperta di oggetti provenienti da diversi tipi di pietrame.

Il luogo viene menzionato per la prima volta già nel 1132 come Monte Santo Stefano. A ovest del paesino si trova la chiesa di Santo Stefano del 1805, ritirato sulla salita della Štefanja Gora (Monte Santo Stefano) (748 m) da cui si gode di una vista eccezionale.

 

 

Krvavec

 

A Blek, una squadra dell'Istituto di Archeologia aveva iniziato gli scavi archeologici nel 2003 i quali hanno dimostrato che in questa zona c’erano almeno due aree di insediamento identificabili: una del periodo altomedievale tra il IX e il X secolo, e un’altra del tardo medioevo tra il XIII e il XV secolo. Secondo gli archeologi, quest’ultimo sono i resti delle abitazioni di pastori che usavano già il Krvavec per i pascoli estivi. Nel Medioevo la pastorizia era un'importante industria.

All'inizio pascolavano sul Krvavec bestiame minuto e maiali; al sorgere delle grandi città divenne interessante anche l’industria casearia, così cominciarono a costruire grandi caseifici che non sono stati ancora scoperti ma al loro posto hanno scoperto una stalla per cavalli. 

Najdisce Krvavec

 

Šmartno

 

Tra le molte località del vecchio insediamento della regione, lungo il fiume Pšata, Šmartno ricopre un posto speciale. La posizione si distingue nella regione già per il suo nome che proviene dal santo patrono del paese di cui la chiesa di San Martino, un santo antico nonché uno dei primi patroni della chiesa. Sono stati scoperti, nella zona del Milharjev hrib, dei cimiteri preistorici risalenti alla tarda età del bronzo, oltre a un percorso esteso della strada romana e un cimitero romano rurale. 
 

La prima rete stradale con l'infrastruttura relativa che comprendeva stazioni di controllo, stazioni di cura lungo la strada, soste e pernottamenti per i viandanti, stazioni di posta per il cambio dei cavalli e marcatori di distanze in miglia, chiamate appunto pietre miliari, venne edificata sul territorio sloveno dai Romani alla fine del I secolo. Una parte della rete stradale ampia e ramificata che collegava l'Impero Romano erano anche le strade minori del paese. Tra queste rientra la strada tra i paesi di Šmartno e Poženk.

 

Gli oggetti scoperti lungo o accanto la strada mostrano il tempo in cui veniva usata la strada. Un prodotto di eccezionale qualità, scoperto lungo la strada, è la fibbia di bronzo a forma di due cavalli della fine del VI secolo o inizio del VII secolo. Era usata per allacciare cinture e cinghie, appendere sacchetti, borse, coltelli o anche come faretra per le frecce.

Gli oggetti più antichi scoperti sono due monete di bronzo dell'imperatore Tiberio che governò dal 14 al 37 d.C.; il più recente invece è un orecchino di bronzo a semiluna del X secolo. Sui percorsi si sono conservati molti chiodini di ferro che cadevano dalle suole delle scarpe dei Romani.

La strada è stata costruita circa 2000 anni fa ed è stata utilizzata per quasi mille anni.

 

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