LA CASA DI NASCITA E LAPIDE COMMEMORATIVA DI IGNACIJ BORŠTNIK
Ignacij Borštnik nacque il 1° luglio del 1858 a Cerklje dove frequentò anche la scuola elementare, mentre il liceo lo concluse a Lubiana. Borštnik entrò a far parte della Associazione di arte drammatica di Lubiana nel 1882. Si esibì per la prima volta in un ruolo del dramma in atto unico Svojeglaveži (Quelli che fanno di testa propria) e presto si rivelò un eccellente attore teatrale. La direzione della associazione lo mandò a Vienna alla scuola di recitazione da dove tornò a Lubiana nel 1886 e diresse la scuola di recitazione mettendo in scena numerose rappresentazioni nel vecchio teatro professionale della Associazione di arte drammatica. In occasione del 25° anniversario della Associazione venne finito di costruire il Teatro Regionale accanto al Parco Tivoli (l'odierna Opera), e all’inaugurazione del 1892 allestì e diresse l’opera di Jurčič, “Veronika Deseniska”. In seguito lavorò a Zagabria dove rimase per 25 anni ma si esibì molte volte pure a Lubiana.
Lavorò con lo pseudonimo di Gorazd. Col tempo ebbe ruoli sempre più importanti (Amleto, Tartufo, Riccardo III.), e per l'ultima volta apparve come Kantor di Cankar. La parte di Borštnik come ospite di più successo fu il ruolo di Kantor dell’opera “Il re di Betajnova" di Cankar. Poco prima di morire tornò in patria per recitare nel teatro sloveno e si dedicò all'educazione dei giovani attori di teatro. Anche se già malato recitò in modo eccellente il ruolo del Capitano nell’opera di Strindberg “Il padre”. Poco dopo lo spettacolo venne portato in ospedale dove morì il 23 settembre 1919. Borštnik pose le basi del teatro realistico e naturalistico sloveno e croato. Egli non fu solo un attore e regista, ma anche un drammaturgo (“Il vecchio Elia”, “Non è di mio gusto”, “La tentazione maggiore fallita”), traduttore, attore di cinema, sceneggiatore e poeta (nelle poesie che pubblicò nel settimanale “Ilustrovani tednik” si sentiva la indicibile nostalgia della sua terra ossia la Gorenjska, (l’Alta Carniola). In 37 anni, tra il 1882 e il 1919, aveva dato vita sui palchi di teatro a più di 400 ruoli. Nella cultura slovena viene collocato al fianco di Primož Trubar, Friderik Baraga, Anton Martin Slomšek, France Prešeren, Ivan Cankar, Jože Plečnik, Jacob Gallus. Nella sua casa natale c'è una targa commemorativa, e nel parco delle rimembranze si trova il suo busto.
La casa natale di Borštnik
La casa dove Nace, come usavano chiamare Ignacij, trascorse i suoi anni d'infanzia, ha circa 200 anni ed era stata costruita da suo nonno Janez, sindaco e insegnante a Cerklje. Di recente è stata restaurata con fondi e sforzi propri da un parente della famiglia Borštnik, Tomaž Novak. Con la ristrutturazione di conservazione e il ristorante della casa, sono stati conservati molti elementi originali come pavimenti, pitture murali, porte e finestre e elementi per il riscaldamento. I visitatori possono farsi un’idea della vita e dell'opera di Ignacij Borštnik che viene presentata anche in pannelli espositivi al piano superiore, e allo stesso tempo si può percepire la cultura abitativa in una simile casa più di 100 anni fa.
Ogni prima domenica del mese tra le 10:00 e le 18:00 si tiene la “Giornata delle porte aperte” della casa natale di Ignacij Borštnik. La visita è possibile anche previo accordo anticipato con Daniel Novak al numero telefonico 051 860 107 o scrivendo a dnovak52@gmail.com.